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Bombe e stragi, agguati e sparatorie, attentati e rapimenti si susseguono durante gli anni '70 in Italia: una presenza lugubre e ineludibile che rende questo decennio un caso unico e difficile da comparare con quanto avvenne negli altri paesi occidentali. Questo breve libro vuole essere un'introduzione, storica ma non accademica, al tema della violenza politica in Italia negli anni '60 e '70, indirizzata a chi non si accontenta della damnatio memoriae che mescola in un unico calderone le stragi e le occupazioni delle università, il rapimento di Moro e Toni Negri, le lotte operaie e la P38. La tesi di fondo, basata sulla comparazione della vicenda italiana con quella di altri Paesi, soprattutto la Francia, è che non esiste una generica straordinarietà del caso italiano, valida sempre e comunque per l'intero arco della storia repubblicana, ma che al contrario è solo nel cratere della bomba di piazza Fontana del dicembre 1969, e dalle indagini immediatamente centrate sulla pista anarchica, che la vicenda italiana si avvia sulla drammatica strada che conduce agli anni di piombo.